Texas, 1949. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, John Grady Cole sella il cavallo e insieme all'amico Rawlins si mette sull'antica pista che conduce alla frontiera e più in là al Messico, inseguendo un passato nobile e, forse, mai esistito. Attraverso la vastità di un territorio maestoso e senza tempo, i due cowboy, cui si aggiunge il tragico e selvaggio Blevins, intraprendono un viaggio mitico che li porterà fin nel cuore aspro e desolato dei monti messicani. Qui la vita sembra palpitare allo stesso ritmo dei cavalli bradi e gli occhi di Alejandra possono "in un batter di cuore sconvolgere il mondo". Con una narrazione che all'asciuttezza stilistica di Hemingway unisce la ritmicità incantatoria di Faulkner, McCarthy strappa al cinema il sogno western e lo restituisce, con sorprendente potere evocativo, alla letteratura.
Libri Senza Gloria Blog Pop Nerd - 03/12/2023 09:27
3/
5
"Cavalli selvaggi" (1992) di Cormac McCarthy è il primo romanzo della Trilogia della frontiera. Un lungo romanzo di formazione e d'avventura su due giovani cowboy, John Grady Cole e Billy Parham, ambientato principalmente lungo il confine tra Texas e Messico.
Il viaggio mitico di Cole e del suo migliore amico dovrebber portarli, nella loro immaginazione, a toccare con un dito il sogno western: un passato nobile e, forse, mai esistito, dove la vita sembra palpitare allo stesso ritmo dei cavalli bradi. Quello che non prevedevano è di incontrare il male, insito nella natura di tutti gli uomini e in ogni tempo. Lungo il percorso si unisce a loro (nella prima parte) il tragico e selvaggio Jimmy Blevins: tredicenne dal passato misterioso e la mira infallibile.
A destinazione (nella seconda parte) trovano invece un paio di occhi che possono "in un batter di cuore sconvolgere il mondo": Alejandra è la figlia del ricchissimo proprietario del ranch dove i due trovano lavoro come cowboy esattamente come speravano. John inizia con lei una relazione clandestina... Del resto questo libro convinse per il romanticismo, finora inedito nei lavori di McCarthy, che andava a contrastare il nichilismo per il quale era conosciuto.
Cavalli selvaggi demolisce l'immagine iconica delle grandi praterie cui siamo abituati. I suoi protagonisti viaggiano senza meta, attraversano spazi aperti, finiscono in un paese senza padroni, a domare cavalli e a farsi domare dalle donne: sono i due cowboy i veri cavalli selvaggi evocati dal titolo, punto di contatto tra un passato morente e il western della civiltà moderna...
Cavalli selvaggi
Guia Risari - 02/04/2020 13:40
4/
5
CAVALLI SELVAGGI di Cormac MacCarthy (tr. Igor Legati, Einaudi editore 2014) è, sotto forma di un western riflessivo, un bel romanzo di formazione. Un giovane cow-boy del Texas parte per il Messico, accompagnato dal migliore amico. I due incontrano un misterioso e sorprendente ragazzino e trovano un buon impiego e una casa. Per il protagonista c'è anche l'amore, ma invece della felicità si avvicendano nella sua vita denuncia, botte, prigione, omicidio e la dura legge della realtà che si impone su tutto. Il romanzo è pieno di belle descrizioni, metafore azzardate, frase sagge e umoristiche. Si percepisce all'opera uno scrittore dall'intelligenza viva e umanissima che non intende abbindolare il lettore, quanto piuttosto metterlo in guardia e farlo riflettere.
Libri Senza Gloria Blog Pop Nerd - 03/12/2023 09:27
Guia Risari - 02/04/2020 13:40