Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l'ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato, per sdrammatizzare, "l'amico Fritz". Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni per lasciare un bel ricordo ai propri figli, giocare con gli amici e, soprattutto, riconquistare il cuore della moglie, ferito da un tradimento inaspettato. Cento giorni per scoprire che la vita è buffa e ti sorprende sempre. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa più difficile di tutte: essere felice. Perché, come scriveva Nicolas de Chamfort, "la più perduta delle giornate è quella in cui non si è riso".
La recensione del libraio
Cosa faresti se sapessi la data certa della tua morte?A cosa daresti importanza? Ecco,è tutto ciò che succede a Lucio Battistini,ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli. La data l'ha fissata proprio lui,quando ha ricevuto la visita di un ospite che noi tutti temiamo ma che sottovalutiamo,un cancro al fegato che lui ha soprannominato l'amico Fritz. Gli restano cento giorni,solo cento giorni che a seconda delle circostanze possono essere molti o pochi come in questo caso. Pochi specialmente se si ha il bisogno di farsi perdonare da qualcuno perchè il perdono ha bisogno di tempo a volte. Cento giorni da accettare,da vivere,da custodire,da sfruttare al massimo perché il tempo è prezioso e lo si capisce quando ormai è troppo tardi o forse no. E' ciò che capirà il nostro protagonista;una vita passata a concentrarsi su banalità perdendo dettagli che potevano essere unici. Battistini lo capirà come lo capirà chi leggerà questo libro perchè è un romanzo che lascia il segno, che mette a nudo la paura più grande di ogni essere umano:la morte. Il concetto è chiaro:ci concentriamo su tante cose inutili, ci lasciamo assorbire da ciò che la vita è oggi,siamo diventati schiavi della tecnologia dimenticandoci che una volta si stava bene con poco. Cento giorni di felicità è un urlo di chi sa di morire ma che inizia finalmente a vivere. Un romanzo che vi farà ridere e piangere.
Fausto Brizzi è un regista,sceneggiatore e produttore cinematografico. Con "Cento giorni di felicità" ha illustrato con sottile ironia una realtà molto diffusa ma ignorata per paura. Siamo essere umani che hanno paura di tutto ciò che ignorano per cui vivete le vostre paure ma soprattutto realizzate tutti i vostri obiettivi perchè anche se non vengono raggiunti ne varrà sempre la pena perchè vivere è anche questo.