Che cos'è la musica? E, soprattutto, come ci accompagna nella nostra vita? Con questa lunga lettera al figlio Andrea, che ha sette anni, Roberto Cotroneo torna a uno dei suoi generi più amati: la divulgazione. In "Se una mattina d'estate un bambino", pubblicato nel 1994, rivolgendosi al primogenito Francesco parlava di libri e dell'amore per la letteratura. Ora, invece, racconta la musica attraverso storie, ricordi, pensieri e grandi suggestioni. Per mostrarci, infine, che essa è più di ogni altra forma di arte un modo di conoscere se stessi. Con grande semplicità e passione Cotroneo, che ha studiato per anni pianoforte, narra la musica di Mozart e Beethoven, Chopin e Brahms. Ma anche quella di John Lennon e di Nino Rota (cui si devono le indimenticabili colonne sonore di tanti film di Fellini), i tanghi argentini di Astor Piazzolla e il jazz di Keith Jarrett, le ninne nanne che cullano i bambini e le 'canzonette' che, anche se non lo vogliamo, riempiono le nostre giornate. Ne esce un racconto leggero, fitto di nostalgie, punteggiato di uomini che nella notte fischiettano un motivo a una finestra, di fantastici viaggi in carrozza in paesi lontani e di incontri bizzarri con musicisti dei secoli passati. Ma queste pagine, oltre a un atto d'amore per un figlio e per la musica, sono soprattutto un modo per capire il mondo senza bisogno di spiegarlo.