"In Baudelaire ho trovato fin dalla giovinezza una sorte di confessore: il fascino della voce grave e sommessa della sua poesia chiariva me a me stesso; e credo che a molti appassionati del poeta succeda il medesimo. Il tono pacato dai suoi versi s'insinua nell'animo del lettore in un modo inconfondibile". Così si esprime nella prefazione Sergio Solmi, che, passando dal poeta al traduttore, nota: "Gabriele Mucchi, oltreché appassionato delle buone lettere e fine intenditore di poesia, è, anzitutto, un pittore. Questo significa che la sua lettera di Baudelaire va in primo luogo considerata sotto quest'angolo, diremo così, plastico e pittorico. Mucchi intende profondamente, in Baudelaire, il senso dei colori: è un contatto intimo col poeta delle Fleurs du mal".