Il volume illustra come negli ultimi decenni il fenomeno aggregativo delle industrie bancarie ne abbia mutato gli assetti, con una conseguente riduzione nel numero degli intermediari. Il fine ultimo è quello di migliorare efficienza e produttività, ma la cosa, secondo analisi empiriche, si è verificata solamente in teoria; di fatto 'mergers and acquisitions' non hanno favorito il processo di integrazione nè di razionalizzazione delle risorse, per lo meno nel breve e medio periodo. Il volume ha analizzato a tale scopo gruppi bancari italiani il cui processo di fusione è avvenuto negli anni novanta. I risultati dell'analisi sono il frutto dell'uso di algoritmi di 'data envelopment analysis', tutti non molto incoraggianti.