"La vita spesso ci costringe a correre, correre, sempre più forte, sempre più veloci. A volte ci costringe a diventare maratoneti. E da qui inizia il racconto. Il racconto di una trasformazione. Questo libro non è un romanzo, ma una storia vera. Ogni frase, ogni parola, ogni virgola, sono state vissute in prima persona. Racconta di me e di quando ho scoperto di essere malata del male del secolo".
Grazie perché quello che hai scritto è un inno alla vita. A viverla, ascoltandosi, a non fuggirla; è un inno alla speranza che puoi alimentare nel dono d'amore, è un inno alla fiducia ''negli uomini veri'' che possono aiutare a cambiare un destino. Grazie da parte di un uomo che ha scelto la sfida della sofferenza come messaggio d'amore.
Anonimo - 11/01/2009 23:25