Le leggende dell'elettronica si riconfermano tali dopo più di 30 anni confermandosi maestri del genere con questo ottimo album.I Depeche Mode ci trascinano con suoni duri e sensuali,con i testi geniali di Martin Gore e soprattutto con la voce inimitabile di Dave Gahan alle prese con brani venati a volte di un po' di blues.Di nuovo sanno emozionare dopo diversi anni e fanno capire al mondo che non vogliono ancora abbandonare la scena e che hanno molto da dare al panorama musicale mondiale."Delta Machine" segue la linea sonora di "Sounds of the universe" mischiando suoni ed atmosfere americane sfociando nel blues tanto caro a Gore senza rinunciare comunque a brani potenti quali "Alone" e la trascinante "Soothe my soul",di tutto rispetto i quattro brani extra.
Per i fan è d'obbligo l'acquisto più che meritato,per gli altri un ottimo esempio di musica elettronica che può avvicinare gli scettici al genere.
Per i fan
Delta machine (deluxe edt.)
angelo dessì - 24/05/2013 10:00
4/
5
Nella povertà dei suoni e della musica attuale, un disco come Delta Machine risulta essere una boccata d'ossigeno. Pochi album in questo 2013 ci ricordano ancora cosa significhi scrivere e produrre e per noi utenti ascoltare un disco ispirato.. I Depeche Mode mixano ancora una volta l'insuperabile eleganza nel creare un tappeto sono elettronico (Machine) con l'influenza e le radici del blues (Delta) senza dimenticare la loro storia che li ha portati ha superare indenni tre decadi musicali. Si apre con Welcome to my world, giusto per mettere in chiaro e prepararci a quale è il mondo dei Depeche Mode.. elettronica, archi e cori e si prosegue con Angel ed Heaven, ballata scelta in maniera inusuale come primo singolo: ancora una volta mai simili a se stessi e mai viziati da scelte commerciali si permettono un disco con poche concessioni al mercato e al singolo spaccacervello di cui sarebbero maestri. Martin Gore ancora una volta detta la linea dellalbum in cui il cantante Dave Gahan contribuisce con diversi brani e con un ottima performance vocale, tra le migliori e più curate della sua carriera, a questo contribuiscono anche gli splendidi intrecci vocali con Martin come nella splendida e sensuale Slow. Allinterno di questi diciassette brani mixati dallo storico collaboratore Flood e prodotti da Ben Hillier non mancano i brani per i fan duri e puri e per ricordare a tutti che Loro sono i maestri del Genere, Alone su tutti. Insomma un album che volutamente punta allinsieme, alla concretezza e profondità dei brani proprio in un periodo dove il web brucia singoli, gruppi e artisti in un attimo.
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2 recensioni
sandrino78 - 07/10/2013 22:07
angelo dessì - 24/05/2013 10:00