Emanuele Severino e Carlo Pelanda offrono due risposte al problema, umano prima ancora che filosofico, degli aspetti estremi e negativi dell'esistenza. Ferruccio Sangiacomo, vestendo i panni dell'intervistatore, ha cercato di sottoporre a entrambi i pensatori domande appropriate, per far comprendere ai lettori l'universo-destino di Severino senza banalizzare il suo discorso e di presentare i panorami "futurizzanti" di Pelanda come accettabili sul piano morale pur senza nulla togliere alla loro portata rivoluzionaria. Mettendo questo lavoro al servizio dei numerosi giovani che stanno riscoprendo il fascino delle massime astrazioni, li invita all'impegno nella filosofia in atto, piuttosto che alla pedissequa riesumazione di quella in archivio.