Nel corso dei secoli, non poche volte la Bibbia ha rappresentato un armamentario da cui si è pensato di trarre versetti e argomentazioni allo scopo d'imporre alla donna una condizione d'inferiorità e di mantenerla in tale assoggettamento. Il volume sonda il testo sacro intorno al tema della donna e dell'amore con l'intento di individuarvi e vagliare anche tali tratti negativi, da cui, a prima vista, non appare del tutto immune. E insieme si propone di mettere in risalto il "personalismo" che attraversa l'intera Scrittura e che, fondendosi con la problematica dell'eros e dell'agàpe, costituisce un filo rosso quanto mai prezioso per discernere e annodare le istanze più giuste e nobili del femminismo contemporaneo. Il tutto senza evitare il confronto e il dialogo con quella specifica esegesi, impostasi da alcuni decenni, che si caratterizza come "femminista".