Nella vasta letteratura su Dostoevskij il libro di Michail Bachtin costituisce una tappa obbligata per chiunque si interessi del grande romanziere russo. Questo lavoro occupa infatti un posto centrale nella ricerca teorica e storica di Bachtin, il quale si è affermato come uno dei maggiori critici di storia letteraria del secolo. Il saggio di Bachtin non vuol essere una monografia critico-biografica tradizionale, né una ennesima interpretazione filosofica o psicologica di Dostoevskij. Attraverso una originale e magistrale analisi stilistica, Bachtin individua le categorie essenziali della "poetica" dostoevskiana e coglie la novità di questo mondo narrativo nella "polifonia", nell'insubordinazione delle "voci" dei personaggi a una conchiusa e cristallizata concezione del mondo ad esse estranee. Nel suo insieme e, esplicitamente in alcune sue parti teoriche e storiche, questo studio ha anche un valore generale di metodo, aprendo prospettive nuove agli studi sulla struttura del romanzo.