L'umanità nasce doppia, maschile e femminile, e non solo i sessi, ma i generi, cioè le culture, sono due.Da questa differenza fondamentale dovrebbe scaturire un'umanità attenta, non alla tolleranza, ma al riconoscimento di tutte le differenze. Considerando la storia a partire dalle guerre (che le donne hanno subito e agito, ma di cui non sono state protagoniste perché non spetta loro la dignità di dichiararle o di combatterle) risulta evidente che la violenza che le origina è la stessa che condiziona la realizzazione di sé delle donne in una "libertà femminile".Proprio mentre forti sono gli incentivi all'omologazione in un modello unico, falsamente neutro e sostanzialmente maschile, varrebbe la pena riflettere sui benefici che l'umanità potrebbe ricavare da suo accogliere il senso della differenza.