Un grande teologo presenta la profonda esperienza spirituale di una giovane mistica carmelitana (1880 - 1906). Il saggio è stato concepito come una specie di raffronto con il messaggio di Teresa di Lisieux, morta pochi anni prima. L’autore “lascia parlare i pensieri stessi di Elisabetta, accostati l’uno all’altro in un mosaico di testi comparativi, per poi semplicemente – quasi stando al di fuori – allargare il respiro sul terreno teologico” (dalla premessa).