"Elogio dello stupore" è un testo semplice e breve con il quale l'autore, appassionato naturalista e camminatore, introduce il lettore comune all'esperienza profonda dello stupirsi dinanzi alla bellezza della natura. In esso vengono evocate le più alte testimonianze che letteratura e filosofia ricordino in tema di estetica, sacralità ed etica della natura, da Erasmo a Leopardi, da Platone a Lorenz, da Teofrasto a Giovanni Paolo II. Ne scaturisce un percorso di ricerca dentro e fuori se stessi, una sorta di viaggio iniziatico dedicato a tutti coloro che non abbiano scacciato dal proprio cuore quella sottile follia che ancora ci consente "di percepire i colori diafani e sublimi di un arcobaleno nel desolante grigiore che ci circonda [...]". Conclude il volume un'appassionata postfazione di Fulco Pratesi.