La ricerca analizza l'immigrazione illegale in Italia, alla luce della "legge Bossi-Fini" del 2002, affrontando il fenomeno in modo multidisciplinare: dopo aver definito l'immigrazione illegale, si analizzano i fattori che la originano, i Paesi di origine e le rotte seguite dai migranti. Una parte è dedicata alla legislazione internazionale e alle iniziative europee in corso alla fine del 2002, le quali evidenziano che l'Italia, in quanto Paese anche di transito, non può essere lasciata sola dai partner europei nella gestione del fenomeno. Il dibattito sull'immigrazione illegale in Italia, caratterizzato da prese di posizione forti, basate più sull'emotività e sulle posizioni ideologiche che sui dati statistici, è stato anche amplificato dalla "spettacolarizzazione" degli sbarchi, sebbene un esame attento dei dati porta ad evidenziare che il traffico di clandestini via mare rappresenta circa il 10% del fenomeno dell'immigrazione illegale. Nella ricerca sono stati esaminati anche principi e misure utili a riorientare il dibattito sul tema e a fornire suggerimenti pratici per una gestione più lungimirante che non si riduca all'utilizzo della "sanatoria". Sebbene l'Italia si stia in parte già muovendo secondo alcuni degli indirizzi indicati, la loro validità non è per questo venuta meno.