Georg Misch (1878-1965) fu uno dei maggiori esponenti di quella filosofia 'diltheyana' che, dalla filosofia alla pedagogia, dalla Geistesgeschichte alla critica letteraria e alla psicologia, influenzò, talora inconsapevolmente e in maniera sotterranea, la cultura tedesca (e non solo) del Novecento. Questo studio analizza, con un andamento storico problematico, connesso anche all'attività degli altri due maggiori allievi di Dilthey (B. Groethuysen, H. Nohl), il pensiero di Misch, esplicitandolo dal punto di vista filosofico connesso alla filologia e alla storia della cultura. L'autore pone l'accento sulla discussione di Misch con la fenomenologia di Husserl e Heidegger e sulla sua elaborazione di un'ermeneutica della vita ispirata a Dylthey e definita attraverso la proposta di una logica ermeneutica intesa come teoria generale del sapere, in modo tale da offrire al lettore uno spunto che si discosti dal canonico asse Heidegger-Gadamer-Ricoeur e che consenta di approcciare in termini nuovi un problema significativo nella storia della filosofia fenomenologica ed ermeneutica, quello del rapporto tra Dilthey e la fenomenologia.