Hannes Meyer (1889-1954) è ricordato in primo luogo per la direzione del Bauhaus (1928-1930), ma la sua opera di architetto di certo non si è limitata a questo. Rimasta a lungo trascurata dopo l'allontanamento da Dessau, probabilmente anche a causa dell'adesione al marxismo, viene oggi riconsiderata e valutata dall'autore del libro, che considera Meyer uno dei 'maestri' dell'architettura. Il suo tentativo di superare l'esperienza del 'Neues Baden' lo colloca tra le principali figure della storia dell'architettura della prima metà del Novecento. Il libro vuole così restituire un ritratto dell'architetto basandosi su documentazione in buona parte inedita, che avvicina molto Meyer alla figura dell'intellettuale contemporaneo.