Annie Proulx fa ritorno al territorio del Wyoming che ha fatto da sfondo al film "I segreti di Brokeback Mountain", tratto da uno dei suoi racconti. Ancora storie di cowboy, vecchi e nuovi, di coloni, antichi e moderni, di odio e di amore, narrate nell'inconfondibile stile di un'autrice che mescola il crudo realismo, la ruvida tenerezza e l'improvvisa comicità. Ancora personaggi protagonisti di piccole, a volte involontarie gesta eroiche, minuscole tessere di un mosaico che illustra un'"epica" del West vista con gli occhi della povera gente. Sono vite precarie, travolte da improvvise bufere, non solo metaforiche: una gelata proveniente dal Polo Nord attraverso le pianure canadesi imprigiona dentro sarcofaghi di ghiaccio i sogni di due giovanissimi sposi; in un ospizio, un vecchio contempla il grigiore di un autunno presago di morte, mentre "a nor-dovest un gelido spicchio di ciclo lattiginoso spinge avanti la pioggia"; nell'ultimo racconto, ambientato in un West contemporaneo ma non meno crudele, la giovane Dakotah Lister si arruola nell'esercito per sfuggire a una vita senza prospettive, e al suo ritorno dall'Iraq trova un mondo cambiato in peggio, un mondo dove "ognuno di quei ranch, prima o poi, aveva perso un ragazzo".
La nostra recensione
Dall'autrice del racconto "I segreti di Brokeback Mountain", da cui è stato tratto l'omonimo film con protagonista il compianto Heath Ledger, arriva una raccolta di nuovi racconti con la medesima ambientazione. Torna quindi il Wyoming, i cowboy, la povera gente, i giovani e i vecchi, i piccoli gesti eroici delle persone comuni. Ogni storia è il tassello che compone un mosaico di avventure e disavventure che parlano del vecchio West in maniera cruda, tenera, comica. Un mix di generi che l'autrice ha già ampiamente dimostrato di saper gestire con abilità, appassionando milioni di lettori.