Mite, servizievole, obbediente, e soprattutto brava a scuola. Così era Evelyn: come volevano i suoi genitori. Troppo presi dalla dura vita dell'immigrato cinese non capiscono il prezzo pagato dalla figlia condannata a riscattare con i suoi successi tutta l'amarezza di una vita in terra straniera. I voti sempre troppo brillanti, gli abitini sempre troppo per bene hanno ridotto la ragazzina alla caricatura dell'indesiderabile secchiona, destinata alla solitudine. Ma Evelyn dice basta e si ribella. La "brava bambina cinese" decide di prendersi di colpo la libertà che non ha mai avuto, anche a costo di diventare una ragazza di strada. La fuga da casa sembra l'unica salvezza, alcool e droghe gli unici rimedi per sopire la tortura di una sensibilità troppo viva e gli incontri fuggevoli nei bar, nelle comuni, nei centri di assistenza sono i soli rapporti umani capaci di dare qualche dolcezza, senza soffocare con intollerabili catene d'affetto. Dalle gelide vie di Vancouver verso un'immaginaria felicità americana, dal riformatorio all'ospedale psichiatrico, dal lavoro sottopagato alla tragica scorciatoia delle prostituzione: Evelyn Lau ha avuto il coraggio di raccontare la sua terribile discesa all'inferno, simile a quella di tanti altri adolescenti.