"I promessi sposi sono una continua parabola della vita e della morte, di questo nostro breve passaggio terreno, una parabola vista quasi sempre dal basso, a ricordare una volta ancora che l'eccezione, l'eccezionalità, in quanto tali sono rarissime e 'romanzesche', mentre l'eroismo del vivere quotidiano va cercato in tutt'altra direzione e in tutt'altri modi. Come subito notava acutamente Pietro Giordani, bisogna diffidare dell' ""apparir semplice"" di Manzoni: nel suo grande romanzo c'è tutta l'urgenza di un messaggio che da allora rimane vivo e tragico e presente, nell'incomparabile finezza analitica dei protagonisti e delle loro passioni, in una raggiunta serenità che ben si avverte faticosa e precaria anche se a tratti pienissima, nella coscienza di un'amara e misteriosa condizione umana. Un libro straordinario, la cui misura cresce con il passare del tempo: tutta la storia dell'uomo torna ad aprirsi dinanzi a noi, non appena parte il solenne 'largo' dell'attacco: ""Quel ramo del lago di Como..."" Guido Bezzola Questa edizione, ampiamente annotata da Guido Bezzola, è corredata da quattrocentoquaranta illustrazioni che Francesco Gonin preparò per la famosa edizione del 1840 e da un utile indice ragionato dei personaggi e dei luoghi notevoli. In appendice alla introduzione sono inoltre raccolti alcuni brani del ""Fermo e Lucia"" e le prime recensioni del romanzo."
A questo libro no si possono che che dire magnificenze! Anche se alla nuova generazione non è molto gradito, poichè vine letto per forza nelle scuole,questo è un libro che ci fà capire qunto lo spirito unitario italiano legasse uomini così lontani ma vini ai loro cuori e di come si comportassero gli invasori nel nostro territorio. Alessandro Manzoni scrisse questo libro per risvegliare lo spiro italino nel popolo e per far conoscere le ingistizie che gli venivano inflitte. Il libro si ambianta nel 1628 a como dove due giovani si dovevano sposare ma per il volere del signorotto del paese cio' no accade e i due giovani sono costretti a lottare contro tutto per far in modo di conorare il loro sogno. Il libro si conclude con una meravigliasa frase del Manzoni: ''LA QUALE SE NON V'è DISPIACIUTA AFFATTO, VOGLIATENE BENE A CHI L'HA SCRITTA, E ANCHE UN POCHINO A CHI L'HA RTACCOMANDATA. MA SE IN VECE FOSSIMO RIUSCITI AD ANNOIARVI, CREDETE CHE NON S'è FATO APPOSTA.'' G.C.
Anonimo - 21/03/2002 23:37