I giorni chiari Solo per i Soci Bookclub. Scopri

Descrizione

C´è una casa, al limitare del bosco, dove vivono Aja e la sua mamma Évi: poco più che una baracca, in realtà, ma per la bimba è un luogo incantato. E un posto magico appare anche a Seri e a Karl, i suoi due inseparabili amici; e alle loro mamme, non appena superano la diffidenza verso quella donna straniera e il suo stile di vita così diverso. Siamo nella Germania meridionale degli anni ´60: Évi è arrivata dall´Ungheria schiacciata dai carri armati sovietici e, per amore di Aja, ha rinunciato alla sua vita di funambola e ad avere accanto a sé il marito, acrobata in circhi lontani. Anche le sue amiche sono sole: la mamma di Seri è vedova, quella di Karl si è separata dopo aver perso il figlio minore. Sono gli occhi di Seri a raccontarci quelle estati infantili, il legame indissolubile che unisce i tre amici. Ma i "giorni chiari" dell´infanzia non durano in eterno, e i tre bambini crescono, partono. Fino a che, vent´anni dopo, dovranno fare i conti con disillusioni e segreti familiari troppo a lungo custoditi.

"Un romanzo in cui è la vita stessa che parla". Die Zeit

"Una musica coi mezzi della poesia, una fiaba in forma di romanzo che narra di tre ragazzi scacciati dal paradiso dell´infanzia". Neue Zürcher Zeitung

"Un magico equilibrio tra la poesia delle immagini e il realismo dei dettagli in un romanzo che va letto per l´incanto che sa creare con le parole". Gazzetta di Parma

"La prosa di Zsuzsa Bánk è pervasa dalla nostalgia e dalla malia di un paese perduto, un passato che acquista attraverso il riverbero dei ricordi e dei racconti, la luce chiara della favola." tuttolibri de La Stampa

"Un magnifico romanzo declinato al femminile, luminoso e lieto, d´una letizia che suona in sottofondo a storie segnate da segreti dolorosi." D la Repubblica delle donne

"Strega i lettori". Bresciaoggi

"Una bella storia, pagine così frizzanti, e lievi, che le leggi al volo. E alla fine ti lasciano la piacevole sensazione che provi quando hai sete, e bevi un bicchiere d´acqua fresca. Zsuzsa Bánk è riuscita con una grazia particolare a mostrarci l´eterno lavorìo di taglia e cuci di cui è intessuta la fragile maglia della vita. Di meglio, e di più la letteratua non può fare". la Repubblica.it - L´Espresso

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