"Che ci sia stato un complotto per stabilire, con la complicità del potere di partito, un'egemonia culturale del marxismo, come molti ripetono per l'Italia e la Francia, è una sciocchezza. Si tratta di rimeditare criticamente, e non c'è dubbio che alcuni decenni di pauroso schematismo, di imbalsamazione di Marx e di dittatura culturale, abbiano screditato il marxismo agli occhi di gran parte degli intellettuali dell'Europa occidentale. Però da altre parti non sono venute elaborazioni e nemmeno contributi che fossero all'altezza dei problemi. Uno dei segni più miserevoli del basso livello del pensiero politico contemporaneo, soprattutto nella versione vulgata che ne fanno i formatori dell'opinione pubblica, è l'idea che il crollo sovietico rappresenti la fine del marxismo. Resta da capire come si possono spiegare i fatti, senza fare ricorso alla psicologia o all'indistinto o all'immaginazione sociologica, se non alla divina provvidenza."