Tristan da Cunha, un'isola desolata e una manciata di scogli freddi e brulli, un vulcano bizzarro, otto ceppi familiari che perpetuano la vita in una problematica successione genetica a 37° di latitudine sud, nel cuore delle bufere e dei venti. La storia di quest'isola atlantica potrebbe essere contenuta in poche righe se i suoi fantasmi non emergessero dal sonno eterno per narrare in prima persona la loro esistenza e tentare di spiegare perché un giono si sono fermati laggiù, credendo quel luogo il centro dell'oceano. Voci di naufraghi, balenieri, avventurieri, soldati, disertori, prostitute e schiave negre si incrociano in quello scoglio di salvezza, in quel granello di mondo dimenticato dalle rotte, scartato dai postali, appena sfiorato dai transatlantici. E i loro figli e discendenti si sentono egualmente posseduti da un'amante difficile e unica sparsa nell'immensità bituminosa dell'oceano e intrigata solo dai quaranta ruggenti. Una Spoon River atlantica con tempeste e bonacce, eruzioni vulcaniche e paesaggi incontaminati, dolorosi addii e inspiegabili ritorni, legni scricchiolanti e boline strappate, tesori perduti e lettere mai spedite, donne che invocano naufragi e marinai che pregano, generazioni che si susseguono avvinte dal respiro degli assenti.
Un testo semplicemente splendido: non voglio ripetere nulla di quello che si legge nella presentazione, ma dirò solo che narra le storie dei vari personaggi con rara maestria, dicendo senza dire tutto e lasciando immaginare il resto al lettore... Ti invoglia ad andare a visitare quello scoglio sperduto solo per capire cosa si può provare lì, cosa gli abitanti abbiamo provato, tanto da sembrare un privilegio vivere in un tale ambiente. Si percepisce la malinconia, la fierezza e la determinazione nell'abitare un luogo simile. Un bell'esempio di micro-storia, ovvero di come la ''grande'' storia possa arrivare anche nei luoghi più dimenticati. Anche la brevità dei libro gioca a suo favore, così diventa una gemma, illuminante. Leggetelo... ne vale assolutamente la pena!
Francesco - 23/09/2002 16:04