Chi pensa che le avventure di Carrie Bradshaw siano finite troppo presto, chi non ha mai smesso di sognare il giorno in cui metterà piede da Tiffany per un anello di diamanti e chi continua a chiedersi come si fa a diventare la regina di New York non può certo perdersi questo romanzo. Il diario di Carrie è la puntata mancante di Sex and the City, quella che ci racconta vita, amori e sogni di gloria della protagonista di una delle più celebri serie televisive di sempre prima che potesse permettersi le scarpe di Jimmy Choo. In pratica, l'equivalente cartaceo di un taxi fino a Manhattan. Per una ragazza di provincia convinta che la vita possa essere molto, molto eccitante.
La nostra recensione
I primordi. Come era. Come non sarà più. Come non potevamo immaginarla. Come già si intuisce chi diventerà. La lettura dell'ultimo, già preannunciato successo di Candace Bushnell, ci svela chi era Carrie prima di essere Carrie. L'ambientazione è quella alla Footloose: paesino del Connecticut, ultimo anno del liceo, cheerleaders mozzafiato, ragazzotti da football, l'ape-regina della scuola e lo sciame che ne consegue. Dall'altra parte quelli normali, magari anche considerati sfigati, ma che quando occorre serrano i ranghi attorno agli amici veri, alle necessità vere. E poi Carrie e la sua migliore amica, Lali. E l'inevitabile scontro. Perchè compare quello bello e impossibile: "All'improvviso la mia vita si spezza in due: il Prima e il Dopo". E il dopo di Bradley è segnato: "Ho un'improvvisa premonizione: vivrò a Manhattan e sentirò il ruggito dei leoni di Central Park. Non so come ci arriverò, ma succederà". La scrittura della Bushnell è come sempre fluida, accattivante, avvolgente. Questo è "Il diario di Carrie", questo è l'inizio di tutto.