Guglielmo II, ormai ex imperatore tedesco, passa il tempo a tagliare legna e a imprecare contro i generali traditori; Max Schmeling batte Joe Louis, il "bombardiere nero"; si ballano fox-trot, one step e shimmy; Ernst Junger ed Erich Maria Remarque discutono a Zurigo delle loro esperienze in trincea, Brecht e Benn, ormai anziani, si scambiano opinioni in riva ad un lago; un gruppo di giornalisti rievoca la Seconda guerra mondiale e una donna descrive Berlino distrutta; la Germania vince il suo primo campionato del mondo di calcio ("con la bava alla bocca", cioè col doping, insinuano gli Ungheresi); le gemelle Kessler sgambettano in giro per l'Europa; nell'anno delle Olimpiadi di Roma, l'inventore delle Adidas si sofferma sulla gloriosa ma non sempre limpida carriera di Armin Hary, l'uomo dei 10 secondi netti; uno scrittore coi baffi ha grande successo raccontando la storia di un bambino col tamburo e qualche anno dopo, alla Fiera del libro di Francoforte, Adorno deve vedersela con gli studenti; una sera di novembre di dieci anni fa, la televisione della Repubblica Democratica Tedesca annuncia all'improvviso che il muro non c'era più. Non romanzo, ma con una cornice saldamente strutturata, la nuova opera di Gunter Grass è insieme un libro di cento brevissime narrazioni ciascuna dedicata ad un anno del 1900 e incentrata su un protagonista diverso ("Sono stato presente anno dopo anno, dando il cambio a me stesso", suona l'incipit). Con la maestria che tutti gli riconoscono, lo scrittore fa entrare in scena le sue infinite maschere: storia grande e storia minuta, personaggi famosi e del tutto sconosciuti, episodi autentici e non, vengono così a comporre un quadro variegato e sorprendente il cui punto focale è ancora una volta la Germania con le sue indiscutibili responsabilità storiche.