Il passeggero del Polarlys di Georges Simenon torna finalmente a essere pubblicato anche in Italia grazie a questa bella edizione Adelphi. Come i feticisti di Simenon ben sanno, in precedenza l'opera era uscita per i Gialli Mondadori, ma da quel tempo ne è passata di acqua sotto i ponti. Il giallo è ambientato a bordo del Porlarlys, un mercantile che, in alcune occasioni, trasporta anche passeggeri in viaggio verso l'estremo Nord dell'Europa. La rotta prevede la partenza da Amburgo, una lunga navigazione e l'attraversamento del circolo polare artico, fino al porto di Kirkenes, nel più remoto dei fiordi norvegesi affacciato sul Mare di Barents. Ma sin dall'imbarco il capitano Petersen ha fiutato odore di guai. A bordo dovrebbe esserci un passeggero che però sembra si sia dissolto nella nebbia: di lui sono rimasti solo i bagagli. Poi c'è questa Katia Storm, dark lady fosca e conturbante proprio come una tempesta. E la traversata verso la notte artica non fa che aumentare i misteri…
Il belga Georges Simenon è stato di certo uno degli scrittori più fecondi del secolo scorso: pare fosse in grado di scrivere fra le 60 e 80 pagine di un libro in una sola giornata. Così, nella sua non breve vita, sfornò centinaia e centinaia di opere fra romanzi, raccolte di racconti, memoir e naturalmente la celeberrima serie di gialli con protagonista il commissario Maigret (assente dal cast del Polarlys), per non parlare delle svariate altre cose firmate con nomi fittizi. Anche se non è facile tenere i conti di una produzione fluviale di queste dimensioni, si dice che complessivamente i libri di Simenon siano stati stampati in oltre mezzo miliardo di esemplari. Il passeggero del Polarlys è uno dei primi suoi scritti: fu iniziato nel 1930 e dato alle stampe nel 1932, e secondo alcuni fu il suo primo vero romanzo. Insomma, un libro che non può mancare nella collezione di chi ama leggere Simenon.
La quarta di copertina del libro
Ancor prima che, in una nebbia glaciale, il Polarlys lasci il porto di Amburgo, il capitano Petersen fiuta la presenza di quello che i marinai chiamano il malocchio, e intuisce che non sarà uno dei soliti viaggi - anche se ci sono gli stessi ufficiali che conosce da anni, e l'abituale carico di macchinari, frutta e carne salata che in Norvegia verrà scambiato con uno di merluzzo, olio di foca e pelli di orso. Da subito, per dire, quell'olandese di diciannove anni che la compagnia gli ha mandato come terzo ufficiale - un ragazzino, pallido e magro nella sua uniforme impeccabile, appena uscito dalla scuola navale - non gli piace granché. E ancor meno gli piace il vagabondo che il capo macchinista ha raccattato sul molo per sostituire un carbonaio malato. Così come non può non preoccuparlo il fatto che uno dei cinque passeggeri sia scomparso nel nulla dopo essersi registrato. E soprattutto che tra quelli rimasti ci sia lei, Katia Storm: una specie di biondissima, filiforme, ambigua creatura, dotata di un guardaroba raffinato e di un fascino perturbante. Un'apparizione decisamente incongrua a bordo del tutt'altro che lussuoso Polarlys. Né gli eventi, anche sanguinosi, che si verificheranno a bordo via via che il mercantile si spingerà verso il buio e il gelo della notte polare saranno in grado di tranquillizzare il capitano...