Carta PAYBACK di Mondadori
Su Mondadori Store, con la tua carta PAYBACK ti premi ad ogni acquisto.
Al centro di questo romanzo misterioso e potente, che scorre in una lingua tersa dove sembrano risuonare insieme gli echi delle vite dei mistici e la poesia di Emily Dickinson, c'è la figura di Ildegarda. Una donna che viene lasciata dal marito amatissimo ma devastato nello spirito. La sua solitudine è illuminata solo dall'amore per il figlio che adora. Quando l'ombra della morte sembra sfiorare il bambino, Ildegarda si interroga sul male del mondo, sulla paura di vivere, di perdere l'amore, di perdere il figlio. Lo strazio per l'abbandono e soprattutto l'angoscia per non saper proteggere il figlio portano Ildegarda a cercare nella sua fede irrequieta una strada di salvezza. Un patto con quel Dio che appare impotente di fronte al dolore dell'uomo. E la lotta che ciascuno di noi, credente o no, un giorno si trova a combattere. Un nuovo inatteso incontro, nell'incanto di un paesaggio di neve dalla bellezza struggente, porta Ildegarda a vivere una passione del corpo e dello spirito che ha in sé un'attesa di eternità. Di un'altra vita e giorni nuovi. Perché il sogno di ogni amore è che il miracolo non abbia fine. Forse è solo una promessa, ma una promessa è molto più potente di un sogno.
"Il mio nome è Ildegarda e forse anche questo è stato decisivo nella storia. I nomi sono moltitudine. Chi li ha portati prima di noi li ha riempiti della propria esistenza. Iniziamo la vita già pieni di vite."Ildegarda, la protagonista di "Il tempo è un dio breve", è una teologa che ci racconta la sua storia da un luogo bianco, bianchissimo: di neve e di pensieri. Si dice che il bianco sia l'assenza di colore, qui il bianco assume una tonalità di abbagliante tristezza. Un bianco profondo, profondissimo, dove l'assenza di vita, quindi la morte, ghiaccia il cuore.
"Ma perché Dio fa ammalare le mamme? Dio ha creato il mondo. Se io avessi creato il mondo non avrei messo il male. Perché Dio se è buonissimo ha messo il male?"La teologa cerca di rispondere a suo figlio, e prima ancora a se stessa e al patto scellerato che ha fatto con Dio in un momento di bianco terrore.Poi Ildegarda incontra Dieter, un altro teologo, e se ne innamora. Un amore a colori caldi e intensi. Che per certo versi riscalda anche la sua fede."E' facile credere quando si è innamorati perché qualcosa dell'eternità già ci accompagna."Ma il bianco si insinua in ogni cellula di Ildegarda, portandole via anche, a poco a poco, la capacità di pensare. E lei a volte, sempre più, confonde la realtà con i sogni.Intanto, la Croda di Luna fa intravedere, da un foro nella roccia a forma di occhio, com'è il cielo dall'altra parte della valle, e forse della vita."Il tempo è un dio breve" è obbiettivamente un romanzo impegnativo. E, se non si è molto interessati alle questioni teologiche come non lo sono io, alcuni passaggi risultano difficili. Ma la scrittura elegante e intensa, spesso disarmante, colora il bianco e lo rende incandescente, iridato. Sì, è un libro bianco, io l'ho vissuto così, un bianco che, attenzione, non è purezza, ma commozione per la fragilità dell'animo umano, e anche dell'animo divino. Perché, come dice la Veladiano in queste bellissime pagine, verso Dio occorre provare compassione. Un pensiero rivoluzionario che, nonostante io sia atea, mi ha sorpreso ed emozionato in profondità.
Rossella Calabrò
Chi è Mariapia VeladianoMariapia Veladiano è una bella donna sui cinquant'anni, dai tratti nordici e dal volto un po' bambino. Laureata in filosofia e teologia, è preside a Rovereto e collabora con "la Repubblica", "Il Regno", "Avvenire" e altre testate. Ha esordito l'anno scorso con "La vita accanto", romanzo che ho letto e che ho apprezzato molto e che, tra gli altri riconoscimenti, è arrivato secondo al Premio Strega.
Torna in cima
1 recensioni
