Quando è possibile dire di un progetto urbano che è sostenibile? E qual è la risorsa che esso deve essere in grado di mantenere e/o produrre? Il libro si propone di rendere meno ardua la trasmissibilità di un discorso specificamente architettonico sulla sostenibilità. Si avanza l'idea che la risorsa da mantenere e produrre non sia soltanto lo spazio fisico, il costruito e le risorse materiali, ma piuttosto il paesaggio, inteso nella sua dimensione ambivalente, ovvero fisica e metafisica (culturale, semantica, estetica, fenomenologica, ecc..) e mutevole, in quanto espressione della relazione evolutiva dell'umanità con l'estensione terrestre.