Shun Li lavora in un laboratorio tessile della periferia romana per ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia suo figlio. All'improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola città-isola della laguna veneta per lavorare come barista in un'osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici "il Poeta", da anni frequenta quella piccola osteria. Il loro incontro è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane. E' un viaggio nel cuore profondo di una laguna, che sa essere madre e culla di identità mai immobili. Ma l'amicizia tra Shun Li e Bepi turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta, che ostacolano questo nuovo viaggio, di cui forse hanno semplicemente ancora troppa paura. Nel settembre 2011 il film ha ottenuto 3 riconoscimenti alla 68esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia: il Premio Fedic "per l'originalità di un racconto che intreccia abilmente la fiction e il documentario e dona un ritratto efficace della realtà di oggi", il Premio Lanterna Magica (CGS) e il Premio Lina Mangiacapre. Nel 2012 al Bif&st di Bari vince il Premio Franco Cristaldi per il miglior film e il Premio Giuseppe Rotunno per il miglior direttore della fotografia. Nello stesso anno vince l'Arco d'oro quale miglior film all'Est Film Festival di Montefiascone