Nell'autunno del 1912, a Praga, tra 17 novembre e il 7 dicembre, Franz Kafka scrisse "La metamorfosi", l'incubo sotterraneo e letterale di Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che si sveglia un mattino dopo sogni agitati e si ritrova mutato in un enorme insetto. La speranza di recuperare la condizione perduta, i tentativi di adattarsi al nuovo stato, i comportamenti familiari e sociali, l'oppressione della situazione, lo svanire del tempo sono gli ingredienti con i quali l'autore elabora la trama dell'uomo contemporaneo, un essere condannato al silenzio, alla solitudine e all'insignificanza.
Il mio non è propriamente un commento sul libro in sé.
La metamorfosi di Kafta è un libro abbastanza noto. Profondo, intenso, fortemente allegorico. Personalmente non mi è piaciuto ma ne riconosco il valore e la forza simbolica.
Tuttavia, come ho già detto, non mi è piaciuto. Non è unopera che appassiona o attira. È intrigante per certi versi e può invitare qualcuno a riflettere, ma ad altrettanti e di più susciterà noia o disinteresse.
Sicuramente, al contrario di certi professori, non lo farei leggere a dei ragazzi già poco predisposti alla lettura.
Alessandro - 17/09/2018 22:40