Ma secondo Lucia, giovane sudamericana arrivata a Madrid per studiare in un convento, Giovanna la Pazza, figlia di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona, non era folle. Soltanto prigioniera, del suo tempo e delle convenzioni. Prigioniera come Lucia, in fondo, che passa dalla solitudine del convento alla malia di un uomo affascinante e pericoloso: Manuel, professore di storia ossessionato dalla figura della regina pazza, e discendente dei marchesi Denia, che nel Cinquecento furono i carcerieri di Giovanna. Fondendo con sapienza realtà storica e finzione letteraria, Gioconda Belli disegna due indimenticabili ritratti di donna: Giovanna, erede al trono di Spagna per volere della madre e dichiarata pazza dal padre, dal marito e dal figlio; e Lucia che, sedotta dalle parole di Manuel, accetta di diventare Giovanna e di rivivere l'intensità e le passioni di una donna assetata d'amore e di verità.