Agli albori del sorgere delle R.E.M.S, questo libro rappresenta un importante testimonianza di quello che sono stati gli OPG, destinata a divenire storica.
La stessa si contraddistingue per una peculiarità: il giudice Nicola Graziano, grazie a un permesso speciale, si è reso testimone in prima persona degli orrori di questa struttura totalitaria, vivendoli sulla propria pelle, vedendoli con i suoi occhi e sentendoli con la sua mente.
Con il suo amico fotoreporter Nicola Baldieri ha dato voce e immagine alla Follia in un incontro scontro da cui si esce vincitore o vinti.
La voce della Follia ti travolge e ti trascina pagina dopo pagina, in un duello che lascia trasparire sofferenza ed emozioni.
La follia in questo libro, non solo si sente, ma si vede.
Le foto che accompagnano questa lettura danno una forma alla stessa. I lunghi corridoi che sembrano piste da decollo, stanze piccole e sporche, muri scrostati, volti segnati dalla mano della Follia e dal tempo che, allinterno dellOPG, perde i propri definiti contorni.
Lincertezza che connota le misure di sicurezza si riflette nella vita degli internati (e non reclusi) accompagnandoli in un viaggio ciclico senza spazio e senza tempo .
La solitudine in questi posti regna e lunica compagna diventa proprio la Follia.
Ma non è forse folle un sistema che crede di curare escludendo?
È un libro che si legge tutto in un fiato e con il nodo alla gola. Ti trascina in un turbinio di emozioni: ansia, tristezza, spavento, e voglia di uscire vinti da questo incontro ravvicinato con la Follia.
Mi piace vedere nelluscita di Graziano dallOPG e nella difficile post ripresa da questesperienza infernale, il simbolo dell uscita del nostro Paese da questa istituzione pericolosa, anche se non basta cambiare veste per mutare il sistema.
Io ci sarò sempre, fino a quando ci sarà la mercificazione del corpo del Folle e non cambierà il modo di trattare e curare il malato di menteIo ci sarò sempre, fino a quando non verrà riconosciuta ai Folli la dignità di Uomo e non la qualifica di Pazzo che non capisce niente.
Del resto La Follia è un po come la morte perché non poter più essere compresi è un po come morire (dal libro Matricola 001).
Flavia Nunziata
flanu88 - 28/11/2017 23:34