Viola è una giovane maestra d'asilo, la quale vive da mesi un angoscioso dramma interiore: la perdita della sua bambina per un aborto spontaneo e le minacce del suo ex compagno che la perseguita come uno stalker. Cristian è un affascinante avvocato, facoltoso, vedovo. La moglie Evelina si è spenta in seguito a una malattia incurabile. Enea, il loro bambino, frequenta l'asilo presso cui Viola lavora ed è proprio in quella cornice che i due giovani s'incontrano e si scambiano sguardi carichi di attrazione e di promesse. Il nascente sentimento scuote la vita di entrambi e li porta a riconsiderare la possibilità di un nuovo inizio. Viola lotta contro i suoi sensi di colpa, ritiene il padre di sua figlia l'unico colpevole della morte della bambina. Cristian sonda i suoi sentimenti e si domanda preoccupato come Enea potrebbe reagire a un'eventuale unione tra lui e Viola. Un giorno Cristian, spinto dall'amico Glauco, invita Viola a cena. I due giovani si scoprono innamorati e diventano una coppia affiatata. Il romanzo si conclude il giorno della Vigilia di Natale quando Cristian scopre delle minuscole scarpine appese all'albero e capisce che Viola lo renderà di nuovo padre.
Romanzo intenso. Non trovo altra parola per descriverlo. Introspettivo, emotivamente coinvolgente. Viola ha perso Aurora, la vita in boccio che portava in grembo e il dolore della perdita è straziante, tanto da renderle impossibile riprendere il ritmo quotidiano. Eppure c'è la speranza, il desiderio di rinascita. E' stato difficile staccarmi dalla storia di Viola. Me la sono portata dentro per molti giorni. E' scritta benissimo, ma non è questo il punto: è ciò che ti regala, è questo a tenerti in un'altra dimensione. Mi sono commossa, mi è venuto un nodo alla gola. Bellissimo.
Monica Portiero - 08/02/2018 10:25