Il protagonista di Originè Robert Langdon, professore di simbologia e iconologia religiosa, già reso famoso dai maggiori successi di Dan Brown (Il Codice Da Vinci, Angeli e Demoni, Il simbolo perduto, Inferno) e dai film che ne sono stati tratti.
Nelle prime pagine di Origin, Langdon arriva al Museo Guggenheim di Bilbao per assistere a una conferenza che, secondo l’invito, "cambierà per sempre la storia della scienza". Il relatore speciale della serata è il suo amico ed ex studente Edmond Kirsch, ora magnate dell’industria tecnologica. Le straordinarie invenzioni e le audaci profezie hanno fatto di Kirsch una figura assai controversa in tutto il mondo. Quella sera non farà eccezione, perché Kirsch afferma di essere sul punto di rivelare una scoperta scientifica in grado di sfidare le fondamentali domande dell'umanità: da dove veniamo? E dove stiamo andando?
Quando si alza il sipario, Langdon e le diverse centinaia di ospiti rimangono affascinati dall’originalissimo e spettacolare avvio dell'evento. Ma la presentazione, pur organizzata nei minimi dettagli, prende una piega imprevista e quindi piomba nel caos, proprio poco prima dell’atteso svelamento finale della scoperta di Kirsch. E ora Langdon stesso è in pericolo.
Affrontando nuove minacce, Langdon viene costretto a un disperato tentativo di fuggire da Bilbao. Con lui c’è Ambra Vidal, l'elegante responsabile del museo. I due scappano a Barcellona sulla pista del segreto che dovrebbe sciogliere il mistero della scoperta di Kirsch.
Destreggiandosi nei labirinti del tempo e della religione, Langdon e Vidal sono inseguiti da un nemico spaventoso e potente. Su un sentiero contrassegnato dai simboli dall'arte moderna e da altri segni enigmatici, scoprono gli indizi che li portano a faccia a faccia con la sconvolgente scoperta di Kirsch, e con una verità che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
Una sola altra cosa possiamo dire: in linea con il suo stile inconfondibile, l'autore intreccia codici, storia e scienza d’estrema avanguardia. E Origin è forse il romanzo più avvincente che Dan Brown abbia mai scritto.
Ci sono oltre 200 milioni di libri di Dan Brown in giro per le case di questo pianeta. I suoi romanzi sono stati tradotti in 56 lingue. Dan Brown è autore di clamorosi best-seller internazionali come IlCodice Da Vinci, Inferno, Il simbolo perduto, Crypto, Angeli e demoni.
Un estratto dal primo capitolo
"Mi chiamo Fernando" proseguì l’uomo "e sono qui per darle il benvenuto al museo." Esaminò una serie di targhette di riconoscimento posate sul tavolo davanti a lui. "Posso avere il suo nome, per favore?" "Certamente. Robert Langdon." L’uomo alzò lo sguardo di scatto. "Ah, mi scusi! Non l’avevo riconosciuta, signore!" "Faccio fatica a riconoscermi io" pensò Langdon, avanzando impacciato in frac nero con farfallino e gilet bianchi. "Sembro un Whiffenpoof." Il classico frac di Langdon aveva quasi trent’anni e risaliva ai tempi in cui lui era membro dell’Ivy Club di Princeton ma, grazie al costante regime di nuotate quotidiane, gli andava ancora alla perfezione. Nella fretta di fare i bagagli, aveva preso il portabiti sbagliato dall’armadio, lasciando a casa lo smoking che indossava di solito in quelle occasioni. "L’invito diceva ‘bianco e nero’. Spero che il frac sia adatto." "Il frac è un classico! Lei è elegantissimo!". L’uomo gli si avvicinò a passi svelti e gli appiccicò una targhetta con il nome sul risvolto della giacca. "È un onore conoscerla, signore" aggiunse. "Sicuramente sarà già stato da noi." "In realtà mi vergogno a dirlo, ma non ci sono mai stato." "No!" L'uomo finse di cadere all’indietro. "Non è un amante dell’arte moderna?" Langdon aveva sempre apprezzato lasfidadell’arte moderna… in particolare gli piaceva cercare di capire il motivo per cui determinate opere erano considerate dei capolavori: i quadri di Jackson Pollock realizzati con la tecnica deldripping, i barattoli di zuppa Campbell di Andy Warhol, i semplici rettangoli di colore di Mark Rothko. Detto questo, Langdon si sentiva molto più a proprio agio a discutere del simbolismo religioso di Hieronymus Bosch o delle pennellate di Francisco Goya. "Ho gusti più classici" rispose. "Me la cavo meglio con da Vinci che con de Kooning." "Ma da Vinci e de Kooning sono cosìsimili!" Langdon sorrise, paziente. "Allora è evidente che ho parecchio da imparare su de Kooning." "Be’, è nel posto giusto!" L’uomo indicò con il braccio l’enorme edificio. "In questo museo troverà la miglior collezione d’arte moderna sulla terra! Spero se la goda." "È quello che intendo fare" rispose Langdon. "Vorrei solo sapereperchémi trovo qui." "Lei come tutti gli altri!" L’uomo si fece una bella risata, scuotendo la testa. "Il suo ospite è stato molto misterioso sullo scopo dell’evento di questa sera. Neppure il personale del museo sa cosa succederà. Il mistero è metà del divertimento… Girano un sacco di voci! Ci sono centinaia di ospiti dentro, molte facce famose, e nessuno ha la minima idea di cosa ci aspetti stasera!"