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L'Ovra a Cinecittà. Polizia politica e spie in camicia nera - Natalia Marino - Emanuele Valerio Marino
L'Ovra a Cinecittà. Polizia politica e spie in camicia nera - Natalia Marino - Emanuele Valerio Marino

L'Ovra a Cinecittà. Polizia politica e spie in camicia nera

Natalia Marino - Emanuele Valerio Marino
pubblicato da Bollati Boringhieri

Prezzo online:
32,00
Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente
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Anche nel mondo del cinema, che la voce comune giudicava zona franca, si infiltrarono le spie dell'Ovra e delle altre polizie del regime. Fuori dalle città virtuali e dagli scenari verosimili che si costruivano nei teatri di posa, c'era la realtà, dove la gente del cinema viveva combattendo spesso battaglie senza esclusione di colpi. Industriali come Stefano Pittaluga, Giuseppe Barattolo, Riccardo Gualino, Ludovico Toeplitz e altri, al centro di scontri tra cinema pubblico e cinema privato, rischiavano il confino di polizia; scrittori come Roberto Bracco, Sem Benelli, Giacomo Debenedetti, Emilio Cecchi e anche intellettuali vicini al regime, o irrequieti alla Emilio Settimelli, diventavano dei sorvegliati speciali. Artisti, sceneggiatori, giornalisti che scrivevano di cinema, registi come Mario Camerini, Alessandro Blasetti, Mario Soldati - quest'ultimo sospettato persino di complotto per un attentato al Duce - erano oggetto delle attenzioni poliziesche. Le spie misuravano dissensi o deviazioni con il loro metro, dalle accuse di attività contro il regime, a segnalazioni di comportamenti non conformi o censurabili per scrupolo moralistico. Di qui l'attenzione particolare riservata agli amori tempestosi di attrici con gerarchi (Doris Duranti, Assia Noris, Alida Valli, Isa Pola) e i pettegolezzi raccolti sugli attori (i fratelli De Filippo, Aldo Fabrizi, Memo Benassi, Emma Gramatica, Elsa Merlini e altri). Né sfuggirono all'occhio spione la stessa famiglia del Duce, impegnata nel cinema a tutto campo, né vari notabili di stato, che avevano dato impulso alla creazione di strutture cinematografiche da primato europeo. Insomma la vita della città del cinema seguì nel ventennio le vicende storiche del paese nel suo complesso, dalle più piccole fino a quelle drammatiche della seconda guerra mondiale.

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