Nel 1947 l'editore Mermod di Losanna propose a Colette di mandarle regolarmente un bouquet di fiori ogni volta diverso; Colette, da parte sua, avrebbe scritto una sorta di «ritratto» dell'uno o dell'altro di quei fiori. Ne risultò una raccolta che apparve l'anno successivo con il titolo «Per un erbario» e che qui viene proposta per la prima volta in edizione italiana.
Le essenze floreali, le foglie e il concepimento del racconto tra i petali di tanti mazzi di fiori, fanno di questa raccolta di particolari racconti una serie di piccoli quadri miniatura, da lasciare chi legge con il desiderio di comprarlo quel fiore che ha suggerito la storia... narrata sempre con una tale fantasia che fa di Colette una menestrella della narrazione moderna.
Daniele Bertoni - 07/02/2005 16:35