Sotto il titolo di "Rosso antico" - a sottolineare insieme il distacco auto-ironico e la consapevolezza orgogliosa con cui l'autrice ritorna al proprio passato di militante - si raccolgono quattordici episodi vissuti da una giovane comunista napoletana e dai suoi compagni, negli anni intensi e conflittuali che vanno dalla guerra fredda al boom. Luciana Viviani ci presenta i piccoli e grandi momenti dell'impegno politico in una chiave dissacrante, che evita lo schematismo ideologico e i dogmi edificanti senza mai smorzare la passione né affievolire la determinazione a rivoluzionare il mondo e le persone. Al contrario, la sua capacità di sottolineare anche gli aspetti più grotteschi e umoristici di quelle lotte ci restituisce una dimensione più vera e più complessa della realtà italiana del dopoguerra e della gente che l'abitava: le donne dei 'bassi' napoletani e le operaie tessili del Veneto, i boss camorristi e i sostenitori della monarchia, gli allievi della scuola di partito e i funzionari sovietici, le portaerei americane e i pacifisti, Achille Lauro e la gente di Forcella. In mezzo a loro, Luciana Viviani è al tempo stesso attrice e spettatrice, che sa fondere la storia personale con una stagione eroica di battaglie politiche e sociali.