"Il Servitore non è per fortuna la commedia di un personaggio: al contrario, è una giostra di maschere, tutte anonime, tutte partecipi del senso di giocoso 'rifacimento' (non a caso nella prefazione si parla di 'Comicità artificiosa') cui l'esile trama la costringe. Alla sgangherata comicità di Truffaldino fa da contrappunto il dialogare impettito di Silvio e Clarice, la passionalità cerimoniosa di Florindo, il latino 'di riporto' del Dottore. L'esercizio del Goldoni riesce insomma corale: e si offre alla lettura con la grazia goffa del 'prodotto di bottega', incondito solo all'apparenza, in realtà lavorato e rifinito di tutto punto".