Così comincia, alla fine degli anni Cinquanta, l'avventura umana e imprenditoriale di Steno Marcegaglia, "lo zappaterra", come lo schernivano i suoi colleghi lecchesi, che oggi, a 78 anni, è alla guida di un gruppo industriale attivo soprattutto nell'acciaio, e fondatore di un impero, le cui province si estendono dall'Italia al Brasile, alla Cina. Un'infanzia durissima, segnata dalla povertà e dall'abbandono: il padre falegname, emigrato in Eritrea, in cerca di fortuna. Il piccolo Steno, che per la sua insaziabile curiosità, viene chiamato il "bambino perché", cresce con la mamma che, durante la guerra, si stabilisce a Cazoldo degli Ippoliti, paesino nella provincia mantovana. Qui, nel cuore della pianura padana assolutamente priva di qualsiasi tradizione siderurgica, nel 1959 Steno Marcegaglia, in una sorta di "bugigattolo" comincia a produrre, in società con un amico e con l'aiuto di due operai, guide per tapparelle. Magmatico, eclettico, stravagante, istrionico, generoso, appassionato e intransigente: il ritratto dell'uomo si intreccia con la Stona e con l'Economia.