Ci sono troppe cose, nella testa di Marcello, per riuscire a metterle in ordine. C'è un passato da brillante filosofo che ha rinunciato alla ricerca per insegnare in un istituto professionale, c'è una moglie malata di cui non sa più indovinare i pensieri e c'è una perfida vertigine che gli fa mancare la terra sotto i piedi. Ma soprattutto c'è una ferita, nascosta in un angolo della coscienza, che non ha mai curato e adesso brucia e fa male. Un giorno, una chiamata del vecchio compagno di studi Panzeri, un ex topo da biblioteca divenuto un brillante arrivista, misteriosamente cambiato anche nell'aspetto estetico, gli spalanca davanti il miraggio di una rinascita fisica e intellettuale: qualcuno lo vuole come professore di comunicazione in una piccola ma ricchissima università svizzera, a due passi da un lago alpino le cui acque emettono magnetiche vibrazioni. Un altro pianeta, dove la linfa scorre più limpida e ognuno sembra padrone di se stesso, dei propri desideri e persino del proprio corpo. Che sia l'occasione per tornare ad abbeverarsi alle sorgenti della vita? Cosa vorrà dire per Marcello compiere bagni saturnini in compagnia di enigmatiche fanciulle seminude? Ma poi, c'è davvero da fidarsi delle promesse di uno come Panzeri, che mentre parla si fa frustare da una sudamericana con un ramo di betulla? Popolato da personaggi emblematici del nostro tempo e sostenuto da una scrittura di straordinaria precisione, il primo romanzo di Igino Domanin è molto più di una storia individuale, è uno sguardo sulle atrocità e sugli enigmi della condizione umana contemporanea; racconta il declino della nostra specie e della vita stessa, la faticosa e necessaria lotta di ognuno per non divenire l'anello debole della catena alimentare.