Roma, 11 luglio 1982. La sera della vittoria italiana al Mundial spagnolo Elisa Sordi, giovane impiegata di una società immobiliare del Vaticano scompare nel nulla. L'inchiesta viene affidata a Michele Balistreri, giovane commissario di Polizia dal passato oscuro. Arrogante e svogliato, Balistreri prende sottogamba il caso, e solo quando il corpo di Elisa viene ritrovato sul greto del Tevere si butta a capofitto nelle indagini. Qualcosa però va storto e il delitto rimarrà insoluto. Roma, 6 luglio 2006. Mentre gli azzurri battono la Francia ai Mondiali di Germania, Giovanna Sordi, madre di Elisa, si uccide gettandosi dal balcone. Il commissario Balistreri, ora a capo della Sezione Speciale Stranieri della Capitale, tiene a bada i propri demoni a forza di antidepressivi. Il suicidio dell'anziana donna alimenta i suoi rimorsi, spingendolo a riaprire l'inchiesta. Ma rendere finalmente giustizia a Elisa Sordi dopo ventiquattro anni avrà un prezzo ben più alto del previsto. Balistreri dovrà portare alla luce una verità infinitamente peggiore del cumulo di menzogne sotto cui è sepolta, e affrontare un male elusivo quanto tenace, che ha molteplici volti uno più spaventoso dell'altro.
La nostra recensione
Ambientato a Roma negli anni tra il 1982 e il 2006, primo volume di una trilogia con protagonista Michele Balistreri, carismatico commissario di Polizia dal passato oscuro e turbolento, Tu sei il male di Roberto Costantini è un thriller dalla rara potenza e dalla travolgente intensità. (...) il male che tutti noi avevamo inseguito, intrappolato e infine soppresso. Che era cominciato così, in un attimo di follia.
A pochi giorni dall'uccisione di Gheddafi il suo libro è quanto mai attuale. Il romanzo, infatti, è dedicato al popolo della Libia dove Costantini è nato e dove ha anche vissuto la sua giovinezza. Caratteristiche che ha prestato anche al suo protagonista, il commissario Balistreri. In Tu sei il male sulla Libia ci sono solo alcuni flashback, ma la Libia avrà molto più spazio nel secondo volume della trilogia (una sorta di origine del male), che sarà dedicato in larga parte proprio alla giovinezza libica di Balistreri (e tratterà anche il ruolo spesso oscuro che l'Italia ha avuto nel paese).
Sull'argomento Libia, Costantini ha scritto tra l'altro alcuni articoli negli anni Settanta, dove sotto vari aspetti anticipava gli avvenimenti di questi mesi. Sue sono le parole: "(...) Non ci voleva la palla di vetro, ma solo la voglia di non girarsi dall'altra parte. Cosa che l'Italia preferì fare, per una legittima convenienza, a danno di una comunità italiana di 20mila persone giustamente giudicata politicamente irrilevante rispetto ai superiori interessi economici del paese. Tutto normale, niente di nuovo. Quello che fa un po' pena è il falso moralismo dei tanti che oggi scoprono improvvisamente chi era Gheddafi dopo avergli stretto la mano e averci fatto tanti affari negli ultimi 40 anni. Comunque Gheddafi è alla fine."
Valeria Merlini