In questa "Vita immaginaria" indagine storica e convenzione letteraria si compenetrano e si fondono. La presenza fuggevole di Camille viene cercata nel luogo proibito dove è rinchiusa, sulla soglia oscillante della morte. Viene trattenuta nella rete delle immagine che incessantemente si dissolvono e si ricompongono. Gli ultimi attimi di vita si alternano alla poesia più intima dei ricordi parigini. L'autrice ricrea i ritmi inquieti di quelle ore, tessendo con straordinaria efficacia balenanti relazioni tra figure del reale e dell'immaginario.