C'è un buco di cinque anni nella vita di Angelica. Lei non ricorda più nulla della lunga notte da cui si è risvegliata. Aveva un fidanzato, Goffredo, che è stato al suo capezzale per mesi, finché lo scoraggiamento per una situazione immutabile non ne ha fiaccato la dedizione. Adesso è proprio a partire da Goffredo che Angelica cerca di riannodare il filo interrotto di un passato sul quale tutti le consigliano di non interrogarsi troppo. E tuttavia, quella che sembrerebbe la più semplice delle ricerche si rivela fin da subito un percorso accidentato. Dove è finito Goffredo? Perché la sua identità appare così inafferrabile e sfuggente? Angelica è un'appassionata lettrice dei romanzi di Angélique, l'eroina creata dalla fantasia di Anne e Serge Colon: Angélique de Sancé de Monteloup, contessa di Peyrac e marchesa du Plessis-Bellière, nota in italiano come Angelica, la Marchesa degli Angeli. Non che esistano, all'inizio, analogie tra l'Angelica protagonista di queste pagine e l'Angélique secentesca sempre in balia di truci avventurieri e al centro di storie morbose, dall'erotismo acceso e perverso. Eppure, con l'incalzare della trama e l'infittirsi dell'enigma, mentre prende corpo un personaggio come Gregor, che non ha nulla da invidiare agli oscuri eroi maschili dei coniugi Golon, la sovrapposizione delle due Angeliche si fa quasi perfetta, in un crescendo di carnalità e di tensione. Disponendo le sue pedine secondo la logica narrativa cara al romanzo d'appendice, poco alla volta Cerami traghetta il genere ottocentesco verso le sponde contemporanee del noir. Del noir questo romanzo emozionante e raffinato ha la logica senza scampo, le cadenze implacabili, la deriva sempre più perigliosa che assumono le passioni quando si avventurano nei territori estremi, quelli in cui il piacere e il dolore, il tormento e l'estasi si mescolano, si confondono e confondono chi li prova.
Il romanzo è il connubio fra il genere ottocentesco e il noir contemporaneo. Cerami mescola sapientemente, piacere e dolore, tormento ed estasi. Le premesse erano ottime, ma nel complesso il libro mi ha delusa, senza contare il finale che è veramente degno dei più banali romanzi d'appendice.
Vite bugiarde. Romanzo d'appendice
Elisabetta Bolondi - 16/01/2008 21:16
3/
5
Molto abile Cerami in questo romanzo, con una storia fragile, un finale deludente, ma un grande mestiere ed una notevole capacità di costruire pagine ricche di suspence, di pathos, di sensualità. Nel libro le citazioni del feuilleton sono continue, la sovrapposizione della protagonista Angelica con la Angélique dei romanzi di Golon è quasi totale: eppure in qualche pagina del romanzo si sente la stoffa del grande narratore che ha saputo prendere dalla tradizione quello che un pubblico smaliziato è capace di cogliere con ironia. Ma Cerami ha fatto di meglio!
Grizzly - 24/01/2008 15:09
Elisabetta Bolondi - 16/01/2008 21:16