"Viteliu", termine osco da cui derivò la parola latina Italia, è un viaggio nel mondo nascosto dei popoli italici. E sono proprio gli italici i protagonisti di questo romanzo d'esordio: i sanniti, i marsi, i peligni, i piceni, i valorosi dodici popoli dell'Appennino centrale che si unirono per costruire il loro sogno di libertà contro la prepotenza romana. Un sogno temporaneamente infranto da Lucio Cornelio Silla che operò un vero massacro dell'etnia sannita. Il romanzo inizia diciassette anni dopo quei tragici eventi. Un incubo del passato spinge un vecchio cieco - l'embratur sannita Papio Mutilo che su di sé sente tutta la responsabilità del genocidio subìto dal suo popolo - a riprendere in mano il proprio destino e quello del nipote Marzio, salvato dalle stragi dei sicari di Silla. Il loro avventuroso viaggio porterà Marzio, e con lui il lettore, a conoscere la storia e le terre delle genti che costruirono la prima nazione cui fu dato il nome di Italia.
Non finirò mai di ringraziare Nicola Mastronardi per il suo capolavoro. Ha fatto riscoprire il Sannita DOC che è in me e l'orgoglio di discendere dai Pentri. Mai avrei pensato di leggere 480 pagine tutte d'un fiato. Consiglio vivamente a tutti di portarsi il libro con se, andando nei posti descritti dall'autore e vi accorgerete di sentire gli stessi profumi, i rumori, i silenzi che ancora vivono nel nostro Antico Sannio descritti in modo divino dall'autore.....
Aspettando il sequel
Viteliu. Il nome della libertà
Umberto di Ciocco - 21/05/2014 11:08
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La lettura è una esperienza straordinaria sia dal punto di vista dei paesaggi descritti, che dell'accuratezza storica con cui è stato scritto. Nonostante il numero di pagine sono stato catturato dal primo all'ultimo capitolo, con un entusiasmo crescente. L'orgoglio di un popolo, che vive in perfetta simbiosi con il territorio, la natura e gli animali viene trasmesso dalla lettura in maniera coinvolgente, al punto da stimolare il desiderio di visitare quei posti, percorrendo lo stesso cammino del giovane sannita. Bello.
Viteliu. Il nome della libertà
Umberto di Ciocco - 21/05/2014 10:59
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Ho letto il libro ed è una esperienza straordinaria, sia dal punto di vista dei paesaggi descritti, sia della accuratezza storica con cui è stato scritto. Il libro, nonostante il numero di pagine, si divora in poco tempo e mi ha fatto vivere, con partecipazione palpitante, le scene descritte. Spero vi sia un seguito.
Viteliu. Il nome della libertà
barbarapetti - 20/05/2014 18:55
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Storia , avventura e vita si intrecciano in questo romanzo storico che cattura il lettore pagina dopo pagina portandolo nelle terre sannite alla ricerca di valori umani. Scorrevole la scrittura , lo scrittore parla alle emozioni . consigliatissimo!!
Viteliu. Il nome della libertà
Rosa Mastronardi - 20/05/2014 18:40
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Romanzo semplicemente meraviglioso. Anche perchè racconta un' epopea sconosciuta ai più e territori dalla inaspettata suggestione. Davvero emozionante seguire, pagina dopo pagina, lo straordinario viaggio di Marzio!!
Viteliu. Il nome della libertà
simo_frt - 06/03/2013 11:39
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Mai avrei pensato di leggere un romanzo storico di 480 pagine in così poco tempo! La verità è che ero partita un po prevenuta, sarà ché la dicitura romanzo storico è abbinata, nella mia mente, alle noiose, obbligate letture scolastiche, quando sei troppo piccola per apprezzare la Bellezza dentro la Letteratura.
Viteliù è stato un crescendo, ogni volta che lo aprivo sembrava di leggere un libro in 3D.
Ho viaggiato attraverso i racconti di Gavio. Con Marzio ho sentito il vento tra i capelli mentre galoppava su Arco, lemozione di correre assieme ad esso tra le vallate, sui tragitti impervi, ho toccato con mano quel senso di libertà che penetrava lanimo di Marzio, una sensazione che solo in groppa ad un cavallo puoi provare!
Di sicuro una delle pagine più emozionanti è stato lomaggio di Marzio sulla tomba di Laria: un momento di completa riconciliazione con la Madre che laveva partorito e con la Terra che laveva accolto. Così splendidamente devastante!
Ho letto almeno 50 pagine per volta, mentre le ultime 80 le ho centellinate, quasi non volessi arrivare al finale: un precario equilibrio tra la voglia di sapere come andasse a finire e il dispiacere di chiudere il libro, dopo aver letto lultima pagina.infatti prevedo di rileggerlo a breve! Chissà quante cose mi sono sfuggite, quante sfumature!
Grazie a Simone, Barbara, Luca e Giorgio per la pelle doca che mi hanno donato durante le presentazioni del libro: 4 talenti e unidea geniale possono mai deludere?! Consiglio a tutti di macinare km per assistere e godere della loro performance! Non ve ne pentirete!
A Nicola Mastronardi va di sicuro il merito di aver colmato, almeno in parte, la mia enorme lacuna storica circa i Sanniti, gli Italici, quelli che, in definitiva, sono i miei antenati, lacuna che non dovrebbe avere ragione di esistere visto che senza la conoscenza del Passato non si può avere Futuro. Se un albero ha una folta e lucente chioma lo deve alla capacità delle sue radici di succhiare i nutrienti dal terreno che lo ospita, e chi potremmo mai essere se non conoscessimo le nostre radici?!
All autore va lulteriore merito di aver reso giustizia a secoli di storia dimenticata, di popoli vissuti allombra della maestosità di Roma.
Grazie, davvero! E stato un viaggio incredibile, oltre le mie aspettative!
Godi del successo e delle soddisfazioni che Viteliù ti sta dando!
Ora anchio so di essere una Sannita Pentra, di Bovaianom per giunta!!!
Safinìm!!!!!
irenebellucci - 24/05/2014 20:24
Pierluigi Spognardi - 21/05/2014 17:20
Umberto di Ciocco - 21/05/2014 11:08
Umberto di Ciocco - 21/05/2014 10:59
barbarapetti - 20/05/2014 18:55
Rosa Mastronardi - 20/05/2014 18:40
simo_frt - 06/03/2013 11:39