Oggetto di questo libro è dare voce, offrendo dati e analisi, alle vittime silenziose del nucleare militare. Se dell'orrore di Hiroshima e Nagasaki si hanno testimonianze e studi, non accade lo stesso con tutte le vittime successive, civili e militari, su cui esiste una rimozione pubblica impressionante. Morti, feriti, aggrediti da tumori e malattie genetiche, vittime innocenti e caduti nell'adempimento del proprio lavoro. Dar voce alle vittime ci sembra il primo passo per aprire una seria riflessione sul nucleare militare e di conseguenza su quello civile. Siamo infatti certi che, a livello di percezione del rischio, il nucleare civile incontrerebbe difficoltà assai minori, sia a livello politico sia di pubblica opinione, se potesse sbarazzarsi dell'imbarazzante cuginanza con il nucleare militare. L'abolizione degli usi militari dell'energia nucleare e dei materiali radioattivi, in ultima analisi, deve costituire la premessa indispensabile se si vuole sperare in un futuro meno problematico per l'energia nucleare.