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Ognuno potrebbe

Michele Serra
pubblicato da Feltrinelli

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Perché la parola "io" è diventata un'ossessione? Perché fare spettacolo di ogni istante del proprio vivacchiare? Giulio non lo sopporta, e soprattutto non lo capisce. Si sente fuori posto e fuori tempo. Ma di questa sua estraneità non si compiace: sospetta di essere un "rompiballe stabile", come lo definisce la fidanzata Agnese. In un'imprecisata pianura che fu industriale e non è quasi più niente, Giulio si aggira in attesa che qualcosa accada. Per esempio che qualcuno gli spieghi a cosa servono, se non a perdersi meglio, le rotonde stradali; o che qualcuno compri il capannone di suo padre, che fu un grande ebanista. Una bottega un tempo florida e adesso silenziosa e immobile, come un grande orologio fermo. Scritto quasi solo al presente, come se passato e futuro fossero temporaneamente sospesi, "Ognuno potrebbe" è il rimuginare sconsolato e comico di un vero e proprio eroe dell'insofferenza. Un viaggio senza partenza e senza arrivo che tocca molte delle stazioni di una società in piena crisi. Nella quale la morte del lavoro e della sua potenza materiale ha lasciato una voragine che il narcisismo digitale non basta a riempire.

La nostra recensione

Michele Serra è conosciuto ai più come giornalista, in particolare come padre di uno di più riusciti esperimenti italiani di satira su carta stampata, quel Cuore di cui è stato direttore fra il 1989 e il 1994. Da allora Serra scrive per La Repubblica, dove la sua rubrica quotidiana L'Amaca resta uno degli appuntamenti fissi per eserciti di affezionati lettori, alcuni dei quali acquistano il giornale quasi soltanto per lui.

Ma Serra è anche scrittore: sin dai tempi di Cuore ha pubblicato libri per vari editori, in particolare per Feltrinelli. Il maggior best seller è stato forse Gli sdraiati (Feltrinelli, appunto, 2013), narrazione semiautobiografica e in prima persona del rapporto fra un padre contemporaneo e l'indecifrabilità del figlio adolescente. Ma rispetto a quel libro, nato quasi per caso dalle riflessioni familiari, Ognuno potrebbe ha tutta l'aria di essere un'opera progettata con maggior cura, forse anche con maggior affetto.

Il Michele Serra di oggi è molto cambiato rispetto allo sfrontato direttore di Cuore: non ha perso il formidabile senso dell'umorismo, ma ora guarda al passare del tempo con un sottile velo di malinconia. Continua a osservare, con sopracciglio alzato e penna arguta in resta, la società del nostro tempo, e lo fa anche in Ognuno Potrebbe.

Ognuno potrebbe: il protagonista Se negli Sdraiati l'umanità dell'Italia contemporanea indagata era quella dei padri over50 (coetanei dell'autore) e dei loro figli adolescenti, in Ognuno potrebbe Serra sposta lo sguardo sul narcisismo imperante ai tempi della crisi. Giulio (anzi Giulio Maria, perché figlio di Giulio e Maria) è lo spaesato protagonista che ci racconta un paese sempre più difficile da riconoscere.

L'egofono e il selfie
I fan del Serra editorialista sanno della sua ritrosia a usare nuove tecnologie e social media. In Ognuno potrebbe se la prende in particolare con il narcisismo dei selfie (la moda di pubblicare autoritratti sui social network) e con gli "egofoni", gli smartphone su cui un po' tutti (compresa la fidanzata del protagonista) passano le ore chinati in contemplazione di messaggi che non arrivano, del proprio io, del numero di like, delle proprie paure.

Capannonia, la Padania di Serra
Capannonia è la non troppo allegra Italia padana descritta da Michele Serra in questo libro: la grande pianura sembra una distesa di capannoni industriali, parecchi dei quali abbandonati o in crisi. Fra questi c'è anche quello del padre del protagonista, artigiano di un'epoca che pare lontanissima.

Il cinghiale
Ma cosa c'entra il cinghiale in copertina? C'entra, c'entra. Come già gli Sdraiati e altri libri di Serra, Ognuno potrebbe rappresenta una serie di scene che potremmo leggere anche sorvolando sulla sequenzalità. Una delle scene più emblematiche resta quella del cinghiale, rimasto ucciso su una strada: gli umani che si fermano per assistere all'incidente non sanno far di meglio che fotografare la vittima con i loro egofoni. La copertina è stata disegnata da Gipi, acclamato maestro italiano della graphic novel.

Io, io, io
"Quando arrivò il ceffone, del quale mi sgomentò non il dolore ma il suono improvviso e assordante, tutti guardammo esterrefatti mio padre. Che dopo un breve silenzio, come se anche lui dovesse riaversi dalla sorpresa, disse guardandomi negli occhi: "Hai detto io almeno dieci volte. È molto maleducato".

Dettagli down

Generi Romanzi e Letterature » Romanzi italiani

Editore Feltrinelli

Collana I narratori

Formato Brossura

Pubblicato 08/10/2015

Pagine 152

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788807031618

2 recensioni dei lettori  media voto 3  su  5
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Ognuno potrebbe gibilu

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voto 2 su 5 Dopo il bellissimo "Gli sdraiati", che delusione!! Una stella è per il linguaggio sempre perfetto.
Ognuno potrebbe paola.bono1

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voto 4 su 5 Caustico, pungente, talora esilarante, sempre efficace. Una caustica e malinconica fotografia di Noi tutti ed un selfi .di sé (ancorché tanto deprecato), Non ultimo, ben scritto, finalmente in un corretto italiano Consigliato

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