Il Trentino, chiusa l'età napoleonica, venne unito alla provincia tirolese, annesso all'Austria e incluso, fino al 1866, nella Confederazione germanica. L'appartenenza a formazioni politiche tedesche pose la questione della tutela dell'identità nazionale, ma non impedì il consenso per gli ordinamenti ritenuti corrispondenti alle peculiarità del territorio, né la collaborazione ai progetti di ammodernamento e di sviluppo costituzionale della Monarchia asburgica. Gravato da problemi economici e sociali, seppe avviare una lenta ma costante trasformazione che lo portò a superare diversi svantaggi dovuti a fragilità strutturali e congiunturali. Le forze politiche, divise per dottrina ma unite nelle istanze autonomistiche, si caratterizzarono per impegno e robustezza dei programmi mirando tutte al bene del paese. Il grado di istruzione delle popolazioni, favorito dalle strutture scolastiche, raggiunse un livello considerevole permettendo la diffusione dell'informazione. Anche la cultura nei suoi diversi aspetti, nonostante la lontananza dei centri accademici, riuscì ad affermarsi riflettendo le caratteristiche di una regione di confine.