A sedici anni dalla sua fuga a Parigi, Nora torna a Roma. E' andata via negli anni di piombo, dopo l'agguato mortale a un magistrato, e quando ritorna nella Roma del 2000, si trova in una città che le sembra di vedere per la prima volta. Ad attenderla all'aeroporto c'è Tosca, la sorella gemella con la quale condivide i ricordi di un'infanzia borghese, dominata dalla figura del padre pianista. È molto difficile per Nora riannodare i fili della sua esistenza, che un giorno ha spezzato. E difficile ritrovare l'intesa con Luca, il compagno della vita e della militanza politica. E difficile condividere le ragioni profonde di quella scelta che l'ha spinta in una clandestinità da cui è impossibile anche oggi uscire. Quelle ragioni sono troppo pesanti per essere dimenticate, troppo fatue per giustificare il sangue che in una grigia giornata di marzo del 1984 ha macchiato i gradini di marmo di un palazzo nei dintorni della stazione. Quella macchia di sangue, subito lavata via, è rimasta indelebile nella mente di Nora. Il passato e l'inafferrabile presente l'assediano senza lasciarle tregua, come nei meandri sfilacciati di un sogno che può sempre trasformarsi in incubo.