Inaugurata nel 1517 dalle 95 tesi di Lutero, la Riforma protestante segna la crisi più grave mai affrontata dalla Chiesa. Nel 1527 i lanzi tedeschi dell'esercito di Carlo V mettono Roma a ferro e fuoco, evento epocale che costringe la sede apostolica a imboccare strade nuove, sia per arginare le dilaganti eresie sia per avviare una politica di riforme capace di contrastare il profondo discredito dell'istituzione ecclesiastica. Si apre così la lunga e tormentata stagione del Concilio di Trento, che nell'arco di quarant'anni approda agli esiti controriformisti e al trionfo dell'Inquisizione. Specchio di questa complessa parabola storica, le opere d'arte commissionate dai pontefici saliti al soglio in quei decenni sono il racconto visivo del modo in cui cambia la percezione che la Chiesa ha di se stessa. Via via adattate al variare delle circostanze, dei modelli culturali e dei rapporti di forza, le rappresentazioni del potere non sono solo immobili icone destinate a celebrare fasti della memoria, ma strumenti del suo esercizio, veicoli di messaggi ideologici di grandissimo impatto.