Larry non è gay, non vuole essere gay. E quando ha picchiato Rand, il suo migliore amico, non voleva ucciderlo: era solo sconvolto per quelle fotografie, le fotografie di Jim nudo. Perché Jim è il suo fratellino di tredici anni, che è innamorato di lui, che gli chiede di entrare nella sua stanza nel cuore della notte, che a volte si dispera all'improvviso e allora Larry non capisce più niente. E' tutto troppo intenso. La vita, le emozioni, la verità... la verità su lui e Jim. Troppo. Per questo Larry "si sente confuso": è il suo mantra, lo ripete in continuazione, mentre insegue senza logica, con la mente annebbiata, i brandelli del suo passato e del suo presente; mentre cerca di non farsi lasciare da Jude, la sua ragazza, schiva le domande ormai stanche dei suoi genitori - il padre malato di cancro, la madre alcolizzata - e risponde a quelle professionali, ma non abbastanza profonde, del suo psichiatra. Poi un giorno uno studente dell'ultimo anno gli offre cinquecento dollari per uccidere un compagno di scuola e rubargli il diario. Per Larry accettare è fin troppo facile. Ma quando si ritrovano in macchina insieme, il ragazzo gli fa leggere il suo misterioso diario, e Larry in quelle pagine trova una verità che forse riguarda anche lui. Inizia così un confronto con la morte che è anche un tentativo di cogliere l'essenza della vita, sempre al confine tra la realtà e i mostri partoriti dall'angoscia. Nel più lacerante e poetico dei suoi libri, Dennis Cooper risucchia il lettore in un viaggio allucinato nel mondo della depressione adolescenziale, un mondo disperato e violento, un vuoto pneumatico di valori: il mondo dei ragazzi sputtanati nel cervello, incapaci di decidere e di amare, eppure dolcissimi, scoperti.