"Una storia semplice" è una storia complicatissima, un giallo siciliano, con sfondo di mafia e droga. Eppure mai - ed è un vero tour de force - l'autore si trova costretto a nominare sia l'una sia l'altra parola. Tutto comincia con una telefonata alla polizia, con un messaggio troncato, con un apparente suicidio. E subito, come se assistessimo alla crescita accelerata di un fiore, la storia si espande, si dilata, si aggroviglia, senza lasciarci neppure l'opportunità di riflettere. Davanti alla proliferazione dei fatti, non solo noi lettori ma anche l'unico personaggio che nel romanzo ricerca la verità, un brigadiere, siamo chiamati a far agire nel tempo minimo i nostri riflessi - un tempo che può ridursi, come in una memorabile scena del romanzo, a una frazione di secondo. E forse questo l'estremo azzardo concesso a chi vuole "ancora una volta scandagliare scrupolosamente le possibilità che forse ancora restano alla giustizia".
Gran bel libro. Lettura molto scorrevole e piacevole. Consiglio a tutti coloro che amano il giallo, di dedicare un poco di tempo a questo libro, che se pur piccolo, è molto intenso e appassionante.
Una storia semplice
Antonio De Rose - 20/05/2013 16:08
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La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco dAssisi è un dipinto ad olio su tela del 1609. Fu commissionato a Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, dalla Compagnia dei Bardigli e dei Cordiglieri che alla fine del 500 costruì loratorio di San Lorenzo a Palermo. Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 il dipinto fu trafugato da Cosa Nostra e mai più ritrovato. Nel suo ultimo romanzo Leonardo Sciascia sispira a questo fatto di cronaca per indagare, alla maniera di Friedrich Dürrenmatt, le possibilità che forse ancora restano alla giustizia. Una storia semplice assorbe lattenzione del lettore in una trama tuttaffatto complessa. Sullo sfondo cè la mafia che informa del suo spirito la società, che infiltra lo Stato nei suoi punti nevralgici. Un delitto spubblica i legami tra criminalità organizzata e istituzioni; le indagini stimolano lidealità di un brigadiere, Antonio Lagandara, ma anche larroganza del potere. È da questa che Sciascia sembra metterci in guardia nel suo concentrato testamento morale. Al procuratore della Repubblica che, dallalto della carica, si fa beffe della propria debolezza nei componimenti ditaliano risponde laconico il professor Franzò, alter ego dellautore: litaliano è il ragionare, con meno italiano sarebbe forse ancora più in alto.
Una storia semplice
Anonimo - 04/02/2008 20:15
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bello bellissimo una storia che ti appassiona e piena di mistero...da leggere
Una storia semplice
Cecilia - 21/09/2006 18:26
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La lettura di questo gioiello è consigliata a lettori 'maturi' (dal punto di vista letterario, non dell'età), e fin adesso ho sentito critiche su quest'opera solo da chi non la capisce appieno. Nel caso in cui uno di questi ''lettori delusi'' non lo capisca, il tema non è l'omicidio, la mafia e tutto il resto, queste cose servono solo da sfondo per il vero tema, che va ricercato nei dialoghi tra il brigadiere e il commissario; tra il pretore e il professore; e, soprattutto, tra il professore e il brigadiere. Non posso spiegarveli io, sarebbe troppo comodo e troppo lungo, vi do' solo un indizio per arrivarci:PIRANDELLO.
Una storia semplice
Giulia - 14/05/2006 18:30
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Uno stile di scrittura sterile d'emozioni e di qualsiasi coinvolgimento. Nessun brivido che viene per scuoterti mentre lo leggi, forse solo quello del sonno. Lo sconsiglio a chiunque.
alessandro_ranzini - 19/09/2021 10:52
Emanuele Geraci - 26/07/2014 17:37
Antonio De Rose - 20/05/2013 16:08
Anonimo - 04/02/2008 20:15
Cecilia - 21/09/2006 18:26
Giulia - 14/05/2006 18:30